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Io credo allo Spirito Santo

Negli ultimi numeri dell’Araldo abbiamo trattato le due prime parti del Credo Apostolico e oggi vogliamo considerare la sua terza parte.

Abbiamo iniziato, infatti, il nostro soggetto parlando prima dell’opera della Creazione di Dio, il Padre, e poi dell’opera della Salvezza compiuta da Dio, il Figlio.  Adesso passiamo a considerare la persona e l’opera dello Spirito Santo, il quale fa nascere e preserva la nuova vita. È molto interessante notare quali siano le mansioni che gli autori del Credo Apostolico hanno attribuito all’ufficio e alla persona dello Spirito Santo e cioè: la Chiesa, il popolo di Dio riunito dallo Spirito di Dio, il perdono dei peccati che viene concesso a chi è nato di nuovo dallo Spirito di Dio, e poi la risurrezione e la nuova vita che sono il frutto dell’opera dello Spirito Stesso.

In questo numero vogliamo però limitare la nostra meditazione sulla persona dello Spirito Santo, quale parte della divina Trinità e rimandare le considerazioni sulla Sua opera quale Consolatore a dei numeri futuri dell’Araldo.

Già la chiesa primitiva fondava il suo Credo sul concetto biblico che “Dio è uno nel Suo essere ma, allo stesso tempo, è in tre Persone”. Così si spiega la necessità della parola “trinità” di Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo. La Bibbia distingue chiaramente tra queste tre Persone che, però, hanno un’unica natura divina. Nessuno potrà mai comprendere bene questo fatto tanto complesso nella sua profondità; ciononostante la Bibbia ci offre delle indicazioni utili affinché la nostra mente limitata possa almeno farsene un’immagine.

Lo Spirito di Dio e lo Spirito di Cristo

La Bibbia menziona lo Spirito Santo già nell’Antico Testamento quando parla della Creazione del mondo (vedi Gen 1:2). Leggiamo pure che lo Spirito di Dio colmò certi uomini affinché fossero equipaggiati per compiere incarichi particolari (vedi Ez 31:1-6; Is 11:2; 61:1; Giud 13:25 e molti altri passi). Notiamo anche che lo Spirito di Dio convince gli individui di peccato, portandoli al pentimento e incoraggiandoli a vivere nella santificazione (p.es. Sal 51:13). E Dio poi ci promette che manderà il Suo Spirito Santo affinché l’intero popolo di Dio possa sperimentare il risveglio spirituale di cui necessita per vivere secondo la Sua volontà (vedi Ez 36:26 e segg.). Questi passi dell’Antico Testamento, e in particolare la promessa del Nuovo Patto in Ezechiele 36, trovano una corrispondenza ancora più profonda nel Nuovo Testamento, che ci rivela “lo Spirito di Cristo” per operare tramite e nel popolo di Dio (vedi Giov 3:5-8; Ro 8:9; 1Pe 1:11; Giov 20:22).

James  I. Packer riassume l’opera dello Spirito Santo così: “Lo Spirito Santo ci mostra Cristo per mezzo del Vangelo, ci unisce con Cristo per mezzo della fede e abita in noi per farci simili a Cristo.”

In questo modo lo Spirito Santo adempie l’incarico che il Padre Gli ha dato: cioè che Cristo sia glorificato per onorare il Padre. “Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà.”(Giov 16:14).  “In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli”.(Giov 15:8). Le parole di Gesù in Giovanni 16:14 ci mostrano chiaramente qual’è la funzione che lo Spirito Santo compie. Egli è come un faro volto su Cristo affinché noi vediamo la gloria di Dio in Lui (vedi 2 Co 4:6 e segg.).  Egli fa nascere in noi una bramosìa per Cristo affinché seguiamo l’esortazione di Gesù: “Vieni a me” e onoriamo il padre poiché ci ha dato a Cristo come Sua proprietà (vedi Giov 15:8; Giov 6.37). In questo modo tutte le tre Persone della Trinità sono all’opera in noi e sono così glorificate.

Lo Spirito di Dio e noi

Il Nuovo Testamento parla dello Spirito Santo quale consolatore, testimone e insegnante (vedi Giov 14:16+26; Ro 8:16; 1Giov 2:27). Egli non solo ci convince di peccato, ma ci fa rivolgere a Cristo, come il sacrificio per tutti i nostri peccati. In più, ci dona la certezza che siamo figli di Dio ed eredi della via eterna (vedi Ro 8:16 e segg.). Paolo definisce l’opera dello Spirito con le seguenti parole: “Egli illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi, e qual è verso di noi che crediamo l’immensità della sua potenza.”(Ef 1:18-19).

Tuttavia, Egli ci dà ancora di più di questo, perché lo Spirito Santo ci dona la forza e il coraggio di essere noi stessi testimoni di Cristo. “Quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me; e anche voi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.” (Giov 15:26+27).

Lo Spirito di Dio equipaggia ogni credente con dei doni, affinché tutto il corpo di Cristo (cioè l’assemblea dei credenti) sia incoraggiato e fortificato (vedi 1 Co 12:4-7;Ef 4:11-16).

Se da cristiano affermo: “Io credo allo Spirito Santo”, voglio dire che, in primo luogo, credo alla comunione personale ed eterna con Gesù Cristo vivente, che ho trovato per mezzo dello Spirito. E, in secondo luogo, questo significa che lo Spirito che abita in me mi guida, affinché io cresca ogni giorno per mezzo Suo nella conoscenza di Cristo, nell’ubbidienza e nel servizio. E in terzo luogo, confesso in questo modo che sono grato di tutto cuore allo Spirito Santo che mi dà la certezza di essere figlio ed erede di Dio. Lo Spirito Santo è la garanzia per una futura comunione con Dio ancora più grande e profonda di quella che io possa mai sperimentare in questa vita.

Quale privilegio è credere allo Spirito di Dio !

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